lunedì 15 ottobre 2012

Duck Hunt: caccia sì o caccia no?

Duck Hunt (Nintendo 1984)

Siamo in pieno ottobre e la stagione venatoria è all'apice. Sappiamo che questa tradizione divide la popolazione. Chi sostiene che aggirarsi per la foresta sparando a tutto ciò che si muove sia cosa buona e giusta, un passatempo sano, occasione di relax e contatto con la natura, e chi invece accusa i cacciatori di essere dei barbari incivili e insensibili.
Parole dure. Dure come fu duro Celentano ai tempi del referendum sulla caccia ("la caccia è contro l'amore", diceva Adriano), dure come un fucile a pallettoni che ti spara, dure come le roccie su cui si appostano i cacciatori, che sono, appunto, uomini duri, mica molleggiati.
Negli anni ottanta, dimostrando una sensibilità che sarebbe stata compresa appieno solo in seguito, con il boom dei fricchettoni vegani che ci ammorba oggigiorno, la Nintendo capì che doveva fare qualcosa per sanare lo strappo tra le due fazioni. "Simulare la caccia!" diranno i più, pensando che il cacciatore esperto e appassionato si possa accontentare di una finzione senza sangue e polvere da sparo e fango e animali morenti e incidenti mortali.
Sbagliato. Impossibile appassionarsi alla versione smunta e otto bit di quello che fai da anni con passione e sacrificio (mica John Rambo gioca a Call of Duty! Mica Bruce Lee gioca a Tekken!). Lo scopo degli sviluppatori era soprattutto educativo: il giovane inesperto che si fosse affacciato al mondo della caccia attraverso Duck Hunt si sarebbe annoiato così presto che non si sarebbe mai trasformato, in futuro, in un cacciatore. La trappola è ben congegnata: l'incauto acquirente viene attirato al gioco dallo zapper Nintendo,
Il Nintendo Zapper in tutta la sua fierezza
una pistolina laser che all'epoca era pura tecnologia da sogno. E visto che i bambini (e l'uomo adulto) sono attratti fin troppo spesso dalle armi come mosche dal miele, trak!, cadevano nella trappola.
A quel punto, dovevano giocare. Ovvero cacciare. Ovvero sparare a delle anatre, per ore, di continuo.
Una noia mortale. Provate pure. Insomma, all'inizio ti diverti, ma dopo un paio di partite ti stufi terribilmente. E, come se non bastasse, ci hanno messo pure quell'odioso cane (al quale va riconosciuta una grande dedizione al lavoro, visto che non azzanna mai un pennuto e li riconsegna tutti), che non fa altro che deridervi, lasciandovi sospettare che sia imparentato con il perfido Muttley.
Io ho giocato a Duck Hunt e non sono mai diventato un cacciatore, senza però essere diventato un noioso hippie. Non posso che ringraziarti, Duck Hunt.
Due odiosi cani a confronto.

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