mercoledì 29 maggio 2013

Journey, i videogiochi e la fissa per l'arte.

Journey (Thatgamecompany 2012)


Nel mondo dei videogame uno dei dibattiti più accesi degli ultimi anni è quello sul videogioco come forma d'arte. Tra i media emergenti si tratta di un appuntamento quasi obbligato: viene fin troppo spesso ricordato che il cinema, inizialmente intrattenimento per degenerati, impiegò un po' prima di essere considerato da tutti la settima arte.
Mi permetto di immaginare che, dai tempi di Pong ai primi anni novanta, nessun game designer si sia mai sognato di pensare al proprio lavoro come un attività artistica. Ok, magari qualcuno zitto zitto lo pensava pure, ma si guardava bene dal dirlo.

Adesso i game designer la consapevolezza ce l'hanno eccome.

Complice il trionfo del nerdismo di cui abbiamo già parlato, sicuramente molti nell'industria dei videogiochi si credono dei moderni Michelangelo.
Il problema è che non necessariamente un mezzo con potenzialità artistiche diventa arte. Transformers potrà piacere o meno, ma credere che sia un'opera che verrà ricordata dai cinefili per i secoli a venire mi sembra quantomeno ingenuo.

martedì 14 maggio 2013

Realtà virtuale diminuita




4 lame per una rasatura perfetta al
primo passaggio, ma allora perché
devo fare ugualmente il contropelo? 
Lo scienziato Walter Bishop di Fringe (serie TV che tanto avrebbe potuto dare, ma che così poco ha effettivamente dato), studiando uno degli strani oggetti che si trova ogni settimana ad analizzare, ricorda come  in gioventù passava ore ed ore con il suo amico e collega William Bell interrogandosi quand’è che la tecnologia sorpassa la sua utilità. Mi sono molto stupito che i due non mi abbiano mai coinvolto in questa discussione essendo da sempre questo un quesito che mi pongo osservando oggetti come  le scarpe di Google, rasoi manuali  a 5 lame e altra paccottiglia del genere.

Il grande mondo dei videogiochi può esimersi dal creare mostruose inutilità?  “Aura Interactor ed i suoi 1000 fratelli” è la mia misteriosa e criptica, risposta.
Una risposta talmente oscura che per decifrarla si ha bisogno di uno dei quei medaglioni con misteriose iscrizioni  sempre presenti in film come Indiana Jones o  Uncharted, per rimanere in tema videogiochi.
Ora prendiamo il nostro medaglione e cerchiamo di decifrare la risposta.

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